THE BUTLER - Un maggiordomo alla Casa Bianca

Dopo la delusione di ieri di "American Hustle" (se non avete letto la recensione, click), oggi sono andata al cinema con la mamma a vedere l'altro film che mi ispirava: The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca. 

Avevo visto diverse volte il trailer in tivù e avevo letto la recensione su internet. 

Tutto sembrava promettente. 

Il protagonista del film, Cecil Gaines, è un uomo di colore che, quando è ancora un ragazzo, scappa dallo stato del sud degli Stati Uniti dove lavorava per una famiglia di bianchi. Dopo aver lavorato per qualche mese in un hotel di lusso di Washington, viene chiamato dalla Casa Bianca per la posizione di maggiordomo. Lavorerà lì per più di trent'anni, conoscendo di persona molti presidenti da Truman a Reagan. La sua storia privata, o meglio quella della sua famiglia, si intreccia con la storia con la S maiuscola degli Stati Uniti e in particolare con la tematica del razzismo verso le persone di colore. 

Devo dire che non ha assolutamente deluso le mie aspettative. Nonostante sia un po' lungo (dura circa due ore), me lo sono proprio goduto dal primo all'ultimo minuto. Mi sono affezionata al protagonista attimo dopo attimo, anche perché lo si vede proprio crescere ed invecchiare. 

Oltre alla storia personale e sentimentale del protagonista, il film è anche molto interessante in quanto mi ha fatto conoscere meglio la storia del razzismo in America, ma anche come si vive alla Casa Bianca (di certo non mi immaginavo tutti quella servitù!). 

Trovo che l'accostamento della storia personale di Cecil Gaines con la Storia degli Stati Uniti sia riuscita in modo eccellente!

P.S. Il film è tratto da una storia vera, in quanto consiste in un adattamento dell'articolo di giornale A Butler Well Served by This Election che narra la vicenda di Eugene Allen, maggiordomo della Casa Bianca per più di trent'anni. 

In conclusione ve lo consiglio assolutamente, vale davvero la pena di vederlo!! 

Buon inizio a tutte voi che da domani riprenderete lezioni, scuola e lavoro! 

Vi abbraccio, 

Silvia