venerdì 30 settembre 2016

I miei primi 13 giorni in the UK!

Ladies and gentlemen, 
good evening from the UK! 

Ebbene sì, da ormai 13 giorni sono qui oltre la Manica, nella periferia di Londra per questa nuova e grande avventura. Vi avevo anticipato qualcosa nell'ultimo post, ma ora vorrei spiegarvi tutto meglio! 

Il primo giorno
Dopo aver salutato tutti i vari parenti ed amici in diverse occasioni e dopo aver fatto le mie tre valige, domenica 18 settembre alle ore 4.30 del mattino sono partita verso l'aeroporto e alle ore 5.10 ho salutato (con tanto di abbracci e lacrimoni) mia mamma e mia sorella prima del controllo di sicurezza. Ho passato il controllo ancora con le lacrime agli occhi, ho fatto l'ultimo ciao con la manina e sono andata. Il primo aereo da sola della mia vita. Ma ovviamente quello che mi spaventava non era il volo Milano-Londra di 2 ore con la simpatica Ryanair, bensì tutto quello che mi aspettava dopo! 

L'ultima colazione italiana e ultima foto in Italia

Una volta arrivata all'aeroporto di Stansted, avrei dovuto trovare un autista che mi veniva a prendere ma ho dovuto aspettare circa un'ora e già l'ansia saliva. Quando finalmente è arrivato e ho scoperto che era anche italiano, tutto mi è sembrato subito più semplice. 
Vorrei far notare che ero partita da casa indossando il piumino pesante per l'inverno (perché in valigia avrebbe occupato decisamente troppo posto) e quando sono uscita dall'aeroporto di Londra mi sono stupita del fatto che non avevo affatto caldo con quella giacca nonostante fosse il 18 settembre!! 
Dopo circa un'ora di viaggio siamo arrivati alla casa della signora che mi ospita. La signora è stata da subito molto gentile con me: mi ha mostrato la casa, mi ha spiegato come si organizza di solito con i ragazzi che ospita e mi ha anche fatto vedere dove dovevo prendere il pullman e dove dovevo andare per ricaricare la famosa Oyster Card londinese. 
A parte le dimensioni molto molto molto molto ridotte del bagno, direi che non potevo lamentarmi di nulla. 
Però dentro sentivo un vuoto assurdo. Mi guardavo intorno pensando che quello sarebbe stato il mio posto per i successivi 3 mesi e sentivo tremendamente la mancanza della mia adorata Castellanza che in quel momento era il luogo più bello del mondo per me. 
Nel pomeriggio sono andata a Greenwich in pullman per vedere dove sarei dovuta andare al lavoro la mattina seguente e poi ho fatto una passeggiata verso il centro. Sono arrivata al famoso Cutty Sark pieno di turisti felici che si facevano fotografie e io sempre lì da sola. Mi sentivo assolutamente un pesce fuor d'acqua nonostante fossi in un posto davvero bello dove arriva gente da tutto il mondo a visitarlo. 

La mia casettina per i prossimi 3 mesi

Alla "sera" poi sono rimasta scioccata dall'orario della cena a casa: 17.15
No, non sto scherzando. 
Dopo aver anche parlato un po' con la signora dopo la cena, erano le 7, avevo già quasi digerito tutto e non sapevo cosa fare. Per fortuna c'erano ancora due valigie da 15 kg l'una da svuotare! 

Il secondo giorno 
Il lunedì poi ho iniziato il lavoro in ufficio. Ho conosciuto prima di tutto il mio capo, che pensavo essere un uomo e invece ho scoperto essere un ragazzo piuttosto giovane! Poi ho conosciuto i miei colleghi dell'ufficio: una ragazza giovane che si sposa in Puglia l'anno prossimo, un ragazzo greco che fa il graphic designer e infine un uomo che è il tipico inglese con capelli biondi e impermeabile. Tutti molto carini e simpatici con me, hanno davvero cercato di farmi sentire a casa e non mi sono mai sentita fuori posto. 
Per fortuna nell'ufficio di fianco a me lavora una ragazza siciliana, molto simpatica ed espansiva che mi ha subito preso in simpatia e mi rende felice avere qualcuno con cui parlare italiano ogni tanto! 

I giorni successivi
I giorni successivi sono stati caratterizzati un po' da alti e bassi, tutto dipendeva da quello che facevo in ufficio. Finché avevo qualcosa di impegnativo da fare che mi occupava la mente stavo bene, ma appena iniziavo ad annoiarmi un po' ecco che la malinconia prendeva il sopravvento! Di solito il momento migliore della giornata è la sera, quando dopo cena (cioè verso le 7.30!) mi metto qui nella mia cameretta e mi rilasso guardando video su Youtube, parlando su Skype con parenti ed amici a casa o guardando i Social Network. 

Il primo weekend a Londra
Il primo weekend è stato S-T-U-P-E-N-D-O perché il mio fidanzato è venuto a trovarmi (ci tengo a precisare che lui sta facendo l'erasmus a Francoforte ed è là ormai da fine agosto!). E direi che vedere il proprio fidanzato dopo un mese di lontananza e soprattutto dopo una settimana da sola lontana da casa è una delle cose più belle del mondo! Quando lo stavo aspettando fuori dalla fermata della metro di Green Park mi sentivo le farfalle nello stomaco come se fosse il primo appuntamento e quando l'ho visto sono scoppiata in lacrime come una bambina. Abbiamo girato un sacco di posti a Londra, abbiamo camminato davvero tantissimo. Sembravamo una coppia di sposini durante il loro viaggio di nozze per quanto eravamo felici!! 

The London Eye!

FELICISSIMI insieme a Londra con un mega gelato con tanto di zucchero filato!

THE BIG BEN!

La seconda settimana
Dopo aver salutato il mio amore, le cose sono andate un po' meglio. Non ho quasi più avuto momenti di forte nostalgia. Poi ho conosciuto una ragazza svizzera che sta facendo anche lei uno stage nella mia stessa azienda e anche lei ha molta nostalgia di casa come me e abbiamo deciso che faremo un po' di cose insieme nei weekend visto che entrambe vogliamo girare Londra come due turiste. 

Ed ora dopo 13 giorni..
Ora direi che nel complesso sto meglio rispetto a 13 giorni fa. Ho preso il ritmo della vita lavorativa, ho stretto qualche amicizia in ufficio e in casa ho trovato i miei spazi. Nonostante questo, quando al venerdì sera arrivi a casa alle 7, mangi da sola una pizza riscaldata e alle 7.45 sei già in pigiama chiusa nella tua camera non puoi dire di essere veramente felice. 
Sicuramente io sono una persona molto malinconica e nostalgica proprio di carattere e molto spesso tendo a vedere il lato negativo delle cose, però devo ammettere che stare qui da sola non è per niente facile. La solitudine si sente e per quanto le cose possano andare bene, non ci si sente mai a casa propria. 
Detto questo però, ciò che mi dà forza di andare avanti è il pensiero che tra 79 giorni sarà tutto finito, tornerò nella mia amata Italia con le persone a cui voglio bene e tutto tornerà nella norma. Per i prossimi 79 giorni invece voglio cercare di superare questa sfida che per me è molto grande, ma so che sarà una grande soddisfazione tornare a casa il 18 dicembre sapendo di averla vinta! 

Canary Wharf (Londra) vista da Greenwich 

Scusate lo sfogo ragazze, spero che vi abbia fatto piacere leggere qualcosa di più personale del solito. Ovviamente vi terrò aggiornate sugli sviluppi di questa esperienza! 
Auguro a tutte voi uno stupendo weekend e vi mando un forte abbraccio, 





2 commenti:

  1. Coraggio Silvia! Vedrai come sarai forte dopo questa esperienza! Vedere il lato positivo di quello che si ha è una grandissima risorsa per i momenti di sconforto! Sono sicura che sarà un successo! Londra è una città stupenda 😀

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    1. So che questa esperienza è importante per me e che sono fortunata a porterla fare, quindi non mi posso lamentare :) Quello che trovo più difficile è il fatto di essere da sola e di non avere nessuna delle persone care con cui condividere qualcosa :( Però detto questo, devo anche ammettere di essere io molto negativa di carattere a volte e faccio fatica a vedere il lato positivo delle cose purtroppo! Però so che il tempo passa :)

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